Non conosco tantissimo i precetti islamici e quindi nemmeno il Ramadan.
Ti riporto una definizione che ho trovato e che, a mio parere, ne spiega abbastanza bene il significato.
"Ramadàn: il mese del digiuno. Cade durante il nono mese del calendario islamico. Il digiuno, sawan in arabo, è prescritto obbligatoriamente per ogni musulmano, tranne che per i bambini piccoli, le donne incinte, i viaggiatori, gli anziani e gli ammalati. Digiunare significa astenersi completamente non solo dal cibo, ma anche dai rapporti sessuali, dal fumo di tabacco e da qualunque altra cosa che sia in grado di dare piacere o nutrimento al corpo. L'astensione deve essere mantenuta dall'alba al tramonto. Secondo la legge, infatti, vale come azione meritoria rompere il digiuno subito dopo il tramonto del sole, e il pasto con cui si 'rompe' il digiuno si chiama fatur. Il pasto che si consuma subito prima dell'alba, invece, per avere le forze sufficienti durante la giornata, si chiama sahur. Durante le giornate di ramadàn bisogna, inoltre, evitare di litigare e di rimproverare, di calunniare, di mentire o di concepire desideri non in linea con i precetti del Corano. Le opere buone, in questo mese, vengono considerate doppiamente meritorie".
Sono d'accordo con te quando dici che non bisogna credere ciecamente ma ragionare.
Però credo anche nel rispetto delle altre persone, del loro credo e della loro libertà di praticarlo.